Pignatti S. (a cura di)
Edizioni ETS, Pisa, 2005
Con questo lavoro si inaugura la collana “Le aree naturali protette” della casa editrice ETS, diretta da Renzo Moschini, noto perché da anni si occupa di questo settore specifico. Il volume rappresenta un interessante contributo al dibattito attualissimo che vede occupati ecologi, ecologi applicati, amministratori, pianificatori e tecnici delle aree protette. Non basta essere bravi ecologi per potersi occupare di parchi e riserve naturali, così come non si possono tralasciare le conoscenze ecologiche quando si amministrano questi settori territoriali sottoposti a tutela.
Nel volume si propone finalmente una serie di contributi, firmati da altrettanti esperti (Pignatti, Alleva, Buiatti, Contoli, Lasen, Lovari, Sammuri, Tescarollo, Battisti), su argomenti di sicuro interesse per lo studente, il professionista, il tecnico, sia esso naturalista o proveniente dalle altre discipline del territorio. Concetto trainante –quello della biodiversità– che viene presentato, dai diversi Autori, con le sue differenti definizioni, articolazioni, componenti (ricchezza, equiripartizione, indici di diversità, alfa, beta, gamma-diversità) e sottolineandone le possibilità applicative (il monitoraggio, l’uso di specie come indicatori, le reti ecologiche, ecc.). Vengono inoltre proposte alcune esperienze e le possibilità di ricerca scientifica nelle aree protette.
L’utilità di una pubblicazione di questo genere è soprattutto quella di favorire lo scambio di concetti e conoscenze fra settori disciplinari che, pur occupandosi degli stessi “oggetti territoriali” (le aree protette), spesso operano ignorandosi reciprocamente (urbanisti, pianificatori ambientali, naturalisti, forestali, ingegneri ambientali, direttori di aree protette, ecc.), sottovalutando così le immense problematiche che insistono dietro alcune forme di pianificazione ambientale.
Si pensi alla pianificazione di rete ecologica che, almeno in una prima fase, è stata interessata dalla redazione di piani che privilegiavano l’aspetto cartografico-descrittivo (le “aree core”, i “corridoi”, ecc.) senza tenere conto delle implicazioni di carattere ecologico e conservazionistico che stavano dietro la necessità di un approccio di questo tipo. In questo settore trasversale, a cavallo tra le scienze del territorio, quelle urbanistiche ed ecologiche, è invece necessario far acquisire le conoscenze di base a tutti coloro che hanno responsabilità in questo settore, prima di operare con strategie che potrebbero dare indirizzi “forti” riguardo alle scelte territoriali, ma fallaci nella loro cogenza.
La scarsa conoscenza di alcuni concetti e meccanismi ecologici di base da parte di chi si occupa di aree protette può portare infatti al fallimento di strategie gestionali. È importante che questi operatori consolidino le proprie conoscenze proprio perché chi lavora nei parchi ha la possibilità unica, oltre che di gestire, anche di studiare struttura e funzione dei meccanismi ecologici al loro interno, nonché quello di compiere sperimentazione sul campo (es., nel restauro ambientale o nello studio dei disturbi antropogenici, delle relazioni con la componente antropica e degli effetti sulla diversità biologica).
Questo libro è sicuramente uno strumento utile in tal senso e può rientrare anche tra i testi da adottare per gli studenti dei corsi in ecologia applicata.
Corrado Battisti